Facciamo i seri, dai. Tentar non nuoce.
Organizzo i pensieri, e rispondo a chi mi ha chiesto se sono davvero cosi sfigata.
Una persona mi ha scritto per sapere se tutto quello che ho raccontato in questa pagina svolazzante tra tante l'ho vissuto oppure no. ("Toglimi una curiosità. Ma quel ragazzo ci provava con la barista davanti a te?") Bhe, in effetti no. Ho preso questo spazio come il diario che quando ero arrabbiata, triste o felice non ho mai scritto. Sono le frasi che ho appuntato nei miei quaderni durante le lezioni più noiose all'università, i post-it che ho attaccato in fondo alla mia agenda quando non c'era piu spazio dove scrivere. I bigliettini con i cuoricini che erano appesi nella bacheca di sughero in camera. Le pagine piene di rabbia di un piccolo block notes rosso che mi è stato regalato tempo fa a Milano. Si insomma. Magari la maggiorparte di quello che scrivo non è reale. O magari si. Diciamo che uno spunto dalla realtà l'ho preso. Ma non mi riferisco a qualcuno in particolare, e anche fosse, purtroppo non so portare rancore. Si lo so, non c'è nemmeno soddisfazione. Ma io lascio correre. Panta rei. In fondo credo ancora nel Karma: un gesto una conseguenza.
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